BKK by night

La Bangkok a luci rosse…finally! Ho aspettato l’ultima sera, ma alla fine ce l’ho fatta a scovarla. In realtà non è stato difficile, dalla fermata Nana mi è bastato percorrere la Sukhumvit e seguire le bancarelle per strada che vendevano vibratori, stimolanti, eccitanti etc. Mi hanno portato a ridosso della fermata Askok, nei pressi del complesso Little Italy (e te pareva!), da lì basta entrare nella Soi e, a distanza di duecento metri, imboccare a sinistra. Una marea di tuktuk e mototaxi all’ingresso mi hanno fatto capire che il fuoco era vicino, poi girato l’angolo…wow ! Luci psichedeliche, gigantografie, musica …un bordello!

La strada – rigorosamente pedonale - brulica di locali a destra e a sinistra, e sull’uscio ci sono queste ragazze, in bikini e tacco vertiginoso, che invitano ad entrare. Alcune si spingono proprio sulla strada, e “pescano” gli uomini che passano buttandoli dentro. Molte hanno un numero attaccato addosso, chissà a cosa servirà mai…


Pare che non per tutte sia un lavoro a tempo pieno, alcune lo fanno per “arrotondare”, e di giorno lavorano in banca o nei centri commerciali. Erano tutte molto belle e con fisico perfetto, ma in molte insegne dei locali c’era esplicitato che, all’interno, si potevano trovare anche “fat girls”…insomma, in vetrina si espone il meglio, ma ce ne è per tutti i gusti !


Ma non esiste solo prostituzione a Bangkok.
Sulla Sukhumvit, in prossimità con la fermata dello SkyTrain soprattutto, ho visto tante ragazze sedute a terra a chiedere l’elemosina. Ce ne era una in particolare a cui tutti si fermavano a dare qualcosa, quando mi sono avvicinata ho capito perché: teneva tra le braccia un neonato.

Mi sono chiesta quale possa essere peggiore come sensazione: stare per strada a mendicare, oppure vendere il proprio corpo. In quale caso ci si sente più sporche? E’ una bella gara…


Tra tutti i locali in particolare avevo sentito parlare del CowBoy, e poi dello Shark , lo squalo. Mi avevano detto che nello squalo i pavimenti sono tutti trasparenti, e la particolarità è che le donnine ballano senza indossare la biancheria intima. Insomma, alzi lo sguardo e …trovi il mondo.

Mi sono fatta coraggio e sono entrata nella bocca dello squalo. Era un locale molto stretto, al centro questo tavolo rettangolare (con vetro trasparente!) con i pali dove le ragazze vestite di bianco danzavano lap dance. Ai lati tutti seduti in piccoli divanetti a godere lo spettacolo. Mi sono seduta anche io, all’estremità del divano che ho trovato più vicino. Subito è venuta una tipa a chiedere se ero da sola, e cosa volevo ordinare. Ho tergiversato un po’, fingendo di non capire. Lei era scocciata. Vicino a me, c’era un ragazzo con una birra in mano, e tra le sue gambe una donnina che se lo strusciava. Poi un altro mi ha chiesto di fargli posto, mi sono alzata e gli ho ceduto il mio. Sono riuscita a fare alcune foto con il cellulare, dopodiché è arrivata la security dicendomi che era proibito fotografare, e mi hanno gentilmente accompagnato all’uscio.


Vabbè… che io non sia una tipa da locali a luci rosse credo che me lo si legga in faccia, se non altro però posso dire di non aver lasciato Bangkok senza averci provato!

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