Il rientro


Aeroporto di Fiumicino, terminal 3, ore 19 in punto : al controllo passaporti il tipo mi tiene quasi cinque minuti, controlla tutti i timbri, vuole essere sicuro che tutto coincida. "Hai fatto un bel giro , bentornata in Italia! " dice facendomi segno che posso andare. 

Eh già. 24 giorni di viaggio, quattro nazioni visitate . E ciò significa quattro fusi orari, quattro diverse monete , quattro lingue (ma quello è il male minore, visto che tanto non le capirei lo stesso..)
È stato intenso questo tour dell'Asia. Ricordo la prima sera a Dubai, quando Maurizio e Donatella De Bernardis mi sono venuti a prendere e mi hanno portato a mangiare libanese di fronte al Burj Khalifa , eravamo davanti al grattacielo più alto del mondo, illuminato in modo speciale per celebrare l’ Eid Mubarak, la fine del Ramadan , e parlavamo delle magie di Dubai , e anche delle sue difficoltà. Mi sembrava che domande e risposte viaggiassero sulla stessa frequenza; non era più solo un sentito dire, ero lì , anch'io, a toccare con mano quel mondo fatto d’oro.

E poi eccomi, in Sri Lanka , circondata da un affetto e da un aiuto fuori dal comune. Tutti si sono fatti in quattro per aiutarmi a portare a termine il mio progetto fotografico. Ora la palla passa a me, e spero di non deluderli.

La parentesi a Kuala Lumpur , una città a modo suo accogliente e che ricordo con piacere , se non altro per il suo ministro!

E poi a chiudere , Bangkok . "Non ha mezze misure questa città, o la ami o la odi", mi era stato detto a destra e manca.
Non lo so se sia davvero così. Certo non posso dire di essermene innamorata, ma penso che abbia un suo fascino, solo che io non sono stata troppo brava a raccoglierlo. E la stanchezza accumulata non ha di certo aiutato.
Va vista Bangkok, sicuramente , va vista e va vissuta a fondo. 
Tante le sue contraddizioni, e il rimpianto è quello forse di non aver avuto il tempo, né la lucidità , di investigarle, di andare a fondo e tentare di capire, anziché doverle prendere come un dato di fatto . 

Last but not least , voglio ringraziare tutti voi, per avermi accompagnato in queste tre settimane. Ci sono stati momenti di solitudine, è vero, ma vi ho sentito sempre vicino, e questo mi ha aiutato tanto. Grazie di cuore!

Nella foto mi trovo a New Delhi, in transito durante un viaggio durato sedici ore. Io non lo sapevo ma, a quanto pare, in India sono già famosa. Guardate, all’aeroporto mi hanno già dedicato una statua. Due gocce d’acqua, no? 

Ed adesso Italia, e questo vuol dire...famiglia!

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