derossi

Un giorno da turista

Dopo giornate intense alla Villa31 oggi ho deciso di fare per 24 ore la turista. Sono andata a vedere El caminito e La Boca, con una guida d'eccezione, Alejandro.
L'ho conosciuto il giorno dopo il mio arrivo a Buenos Aires, l' avevo contattato per un'intervista e lui, seppur un po' a fatica, aveva accettato.
All'inizio davanti alla videocamera era burbero e visivamente scocciato, poi piano piano si é lasciato andare, anche perché ha capito che io non mollavo, e senza la sua collaborazione quel martirio sarebbe durato in eterno..
Ci siamo risentiti sporadicamente nei giorni seguenti, gli ho chiesto se mi poteva accompagnava a vedere La Boca, che é il suo quartiere. Lui mi ha dato conferma solo a mezzanotte della sera prima.
Ah! Alejandro ha un'altra caratteristica : va in giro senza cellulare. Ti dá appuntamento e lì si fa trovare, non contempla imprevisti.
La prima volta non mi sono preoccupata più di tanto, l'appuntamento era nella sua libreria, e mi aveva accompagnato Fernando in macchina, sincerandosi che il posto esistesse realmente.
Oggi però dovevamo incontrarci in un parco che lui ha definito gigante, e dopo varie trattative sono riuscita a spuntarla per vederci all'angolo tra due vie. Ho cercato di ridurre al minimo il rischio dell'errore, e ce l'ho fatta.
Alejandro ha un umorismo molto British, ti prende in giro senza scomporsi, fa le battute senza variare il tono di voce, si pone sempre un gradino più su, non ti fa un complimento neanche a pagarlo, eppure a me é stato subito simpatico, perché credo che si tratti di una corazza che si sia cucito addosso per nascondere la solitudine.
Ed anche a gesti caspita... non ti da soddisfazione!
Io ero con la borsa, zaino e macchina fotografica, mi ha visto in difficoltà ma era troppo banale chiedere " ti posso aiutare", lui infatti mi ha detto:" Dammi lo zaino che sembri troppo una turista, e rischio che derubino anche me" .
Ma la forma poco importa in fondo, quel che conta é la sostanza : e così io nei tragitti lunghi gli davo zaino e macchina fotografica, e che sollievo camminare senza portare alcun peso!

La Boca é un quartiere abbastanza vecchio, pare che sia stato creato dai genovesi. El Caminito é molto folcloristico con le sue case colorate, mette allegria e sa tanto di America Latina. Siamo andati anche allo stadio del Boca (pare che De Rossi non sia ancora pervenuto ).
A pranzo abbiamo mangiato in un ristorante pieno di foto di personaggi famosi e sciarpe di tutte le squadre di calcio. Poi mi ha accompagnato a prendere il colectivo (bus), per spostarmi più a nord, quartiere Recoleta, dove ad attendermi c'era Carolina.
Carolina é l'opposto di Alejandro, fa di tutto per metterti a tuo agio, cerca di venire incontro a tutte le tue esigenze, e di ottimizzare i tempi per vedere il più possibile.
Lei lavora con i migranti, cura le pratiche per il riconoscimento dello status di rifugiato etc., e non potete immaginare quanto sia stato interessante parlare con lei, e capire quante nazionalità ci sono qui, non solo i miei amici Paraguaiani, ma anche da Haiti, Venezuela, cinesi - ovviamente - e tanti nigeriani, camerunensi e senegalesi. Vivono in un quartiere poco distante da La Boca, non proprio raccomandabile, affittano appartamenti piccoli dove vi si insediano in tanti.. Una storia che mi pare di aver sentito già da qualche altra parte, chissà come mai..!
Insomma, potrei parlare con ore con Carolina, e non esaurire mai le mie domande. Mi ha portato a visitare il Cimitero di Recoleta, che fa parte delle cinque cose da vedere assolutamente a Buenos Aires. Io ero un po' perplessa a dire il vero, non é che sia proprio amante dei cimiteri, ma Carolina é il top come guida, mi ha fatto vedere tante cappelle particolari raccontandomi le storie, una sua tutti mi ha colpito: una donna ricca che viveva separata in casa col marito, e al momento di morire ha voluto la stessa lapide del consorte, ma in due direzioni opposte. E quindi c'è la statua di questo signore con la barba, e poi, dal lato opposto, la statua della signora, che dá le spalle a suo marito : "Non lo sopportavo in vita, perché dovrei subirmelo da morta?", pare che abbia detto in più occasioni.

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