Oggi sono andata al Samutprakarn Crocodile Farm, un parco situato dieci chilometri a sud di Bangkok dove ci sono oltre mille coccodrilli. Non fa parte della top ten dei luoghi da vedere nella capitale tailandese, ed anche su tripadvisor i pareri sul suo conto sono molto discordanti. Ma ci tenevo a visitarlo, perché una ventina di anni fa c’era stato mio padre, durante un suo viaggio alla scoperta della Tailandia. Ho sentito spesso parlare di questo luogo nei suoi racconti, ecco perché non potevo mancare. E’ come se in questo modo io ripercorra le sue orme, e mi piace questa sensazione.
Il parco non è molto grande, ed oltre ai coccodrilli c’è un piccolo zoo con tanto di elefanti, pappagalli, scimmie etc.
Ho vissuto anche un momento concitato: dopo pranzo infatti una signora si è sentita male ed è caduta a terra, ho sentito le urla e mi sono avvicinata subito, riprendendo la scena. Due ragazzi l'hanno soccorsa, un’altra è arrivata con la bombola d’ossigeno, per un attimo ho temuto il peggio perché questa non si riprendeva, e tutti strillavano. Poi le hanno fatto un massaggio cardiaco, ed è rinvenuta. Tutto bene quel che finisce bene.
Per il resto beh.. mi sono innamorata delle scimmie, è sorprendente quanto siano umane! E’ banale dirlo, ma non avevo mai avuto incontri così ravvicinati, le ho osservate per quasi un’ora, ho toccato le loro mani e sono identiche alle nostre al tatto, forse la pelle è un po’ ruvida. Ad ogni modo sono davvero dolcissime!
Non posso dire lo stesso dei coccodrilli. Era la prima volta che li vedevo, diciamo che ci penserei due volte prima di accarezzarne uno, sono abbastanza viscidi. Poi mi ha fatto male assistere allo show, e vedere i domatori come li trattano, come li maltrattano. Le persone dagli spalti incitavano e buttavano soldi in acqua. Loro li raccoglievano e, al termine dello spettacolo, hanno racimolato un bel gruzzoletto.
Ad ogni modo è stato importante per me vedere i coccodrilli.
Lamin, un ragazzo del Gambia (in Italia da quasi un anno con la speranza di ottenere lo status di rifugiato), durante i suoi racconti sull’Africa mi ha parlato spesso di questi rettili.
C’è un grande parco, in Gambia, dove ci sono migliaia e migliaia di coccodrilli, ed i turisti arrivano da tutto il mondo per visitarlo. E mi ha raccontato la leggenda del coccodrillo bianco.
“E’ un coccodrillo che si aggira per il parco, ma è sempre nascosto. In quelle rare occasioni in cui appare però, la persona che lo vede è fortunata, la sua vita cambierà, perché è una predestinata. Vengono turisti da tutto il mondo, in Gambia, sperando di riuscire a vedere il coccodrillo bianco”.
Ieri ho sentito Lamin, annunciandogli appunto che quest’oggi sarei andata al Crocodile Farm. “Preparati un desiderio da esprimere qualora dovessi vedere il coccodrillo bianco – mi ha detto al telefono – gli puoi chiedere di tutto, anche di diventare Presidente!”.
Io presidente della Tailandia? Impossibile, c’è la monarchia qui!
Io presidente d’Italia? Peggio mi sento!
Non l’ho visto il coccodrillo bianco quest’oggi, ma il desiderio l’avevo preparato, è qui, pronto per essere espresso. Non riguarda me, ma la realtà che ci circonda, ed è molto semplice: vorrei costruire ponti ed abbattere i muri che ci circondano.
Forse il coccodrillo bianco esiste davvero, ma si palesa solo in Gambia, non in Tailandia. Magari è un coccodrillo bianco 2.0 , che ha accesso ai social network e che scruta e legge tutto.
Ed allora ne approfitto e lancio un appello: caro coccodrillo bianco io prometto che verrò a cercarti, in Gambia, un giorno, ma tu potresti iniziare ad avverare il mio desiderio già da ora?
Nella foto mi vedete alle prese con elefanti, pappagalli, e con un’invitante carbonara! Loro sono Sasà (91 anni!) e Chef Alessandro Colangeli, li ho conosciuti questa sera alla trattoria “Da Luigi” sulla Sukhumvit Rd. Ed il mio progetto sulla comunità internazionale trapiantata a Bangkok procede a gonfie vele!